domenica 8 agosto 2010

un sabato surrealista a venezia - prima parte

Io ci provo qualche volta a vederla come una città come le altre, a pensare che anche a Venezia può esserci una routine quotidiana fatta di cose normalissime, ma sembra proprio che la città ci tenga a sottolineare che a Venezia niente è normale...
Era il 2 luglio e io vagavo per le calli del sestiere di castello alla ricerca dell'ingresso della GGD Nordest (incontro tra le Girl Geek del Nordest a cui mi ero iscritta ma di cui non avevo - ahimé - una mappa), quando passando per Campo della Celestia notai delle curiose scritte simili ai nizioleti che indicano i nomi delle vie - ma erano state fatte sul selciato del campo e non sui muri dei palazzi come al solito. Ero già in super-ritardo e non potevo fermarmi a fotografarle come avrei voluto, però mi era rimasta una grandissima curiosità che neanche i miei amici veneziani avevano saputo soddisfare.
Così ieri ho preso il treno e sono tornata a Venezia, diretta proprio al Campo della Celestia, un luogo dove ben pochi turisti si avventurano, infatti era quasi deserto. Le scritte ci sono ancora, anche se parzialmente cancellate, sembrano descrivere in maniera poetica/surreale abitanti ed eventi del campo: "panchina dell'artista", "panchina dei giovani amanti", "gabbiano ladro", "il bambino il padre e le bolle di sapone", "il battello è passato", "l'uomo forzuto", "la finestra del gatto", "mattonelle dei tre bambini". Alcune sono ancora più surreali: "ombre della sera", "non succede nulla", "che ore sono", "nessuno si ferma".
Quest'ultima scritta mi ha colpita in modo particolare: sembra quasi che l'artista sia dispiaciuto che nessuno si fermi nel campo, un luogo privo di particolari attrattive ma con una sua serena bellezza che a me piace molto, sembra fatto apposta per fermarsi a chiacchierare. Ho provato a chiedere a qualcuno degli abitanti del posto che passava di lì se sapeva chi sia l'autore delle misteriose scritte, ma non hanno saputo dirmelo.
Mi dispiaceva andarmene da lì senza essere riuscita a scoprire nulla, così mi sono ricordata che avevo con me qualcuna delle moo minicard fatte stampare l'anno scorso, e fra queste ce n'era proprio una a tema veneziano con la scritta "Calle amor dei amici", così l'ho lasciata lì a mò di messaggio in bottiglia, con preghiera di essere ricontattata. Dubito che succederà veramente, ma una piccola probabilità forse c'è.

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