non metto quasi mai poesie nel blog, perchè penso che l'emozione data da una poesia sia una cosa troppo personale, e citare una poesia fuori dal suo contesto contribuisca a renderla banale.
ma oggi ho letto questa e mi è sembrata non solo bellissima, ma sono proprio le parole che avevo bisogno di sentire in questo momento. perciò condivido volentieri.
Ode alla vita
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova la grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivi richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Muere lentamente
Muere lentamente quien se transforma en esclavo del hábito, repitiendo todos los días los mismos trayectos, quien no cambia de marca, no arriesga vestir un color nuevo y no le habla a quien no conoce.
Muere lentamente quien evita una pasión, quien prefiere el negro sobre blanco y los puntos sobre las "íes" a un remolino de emociones, justamente las que rescatan el brillo de los ojos, sonrisas de los bostezos, corazones a los tropiezos y sentimientos.
Muere lentamente quien no voltea la mesa cuando está infeliz en el trabajo, quien no arriesga lo cierto por lo incierto para ir detrás de un sueño, quien no se permite por lo menos una vez en la vida, huir de los consejos sensatos.
Muere lentamente quien no viaja, quien no lee, quien no oye música, quien no encuentra gracia en sí mismo.
Muere lentamente quien destruye su amor propio, quien no se deja ayudar.
Muere lentamente, quien pasa los días quejándose de su mala suerte o de la lluvia incesante.
Muere lentamente, quien abandona un proyecto antes de iniciarlo, no preguntando de un asunto que desconoce o no respondiendo cuando le indagan sobre algo que sabe.
Evitemos la muerte en suaves cuotas, recordando siempre que estar vivo exige un esfuerzo mucho mayor que el simple hecho de respirar.
Solamente la ardiente paciencia hará que conquistemos una espléndida felicidad.
update del 24/09/07: questa poesia, erroneamente attribuita a Neruda, è di Martha Medeiros, scrittrice e giornalista brasiliana.
update del 25/01/08: oggi Mastella ha letto questa poesia al senato, prima di affossare definitivamente il governo Prodi.
6 commenti:
Puoi anche continuare a non mettere poesie nel blog: questa poesia non è di Neruda, ed anche se tutti dicono sia di Neruda non toglie il fatto che non la trovi in nessuno dei suoi libri... ;-)
non lo sapevo! sai allora chi l'ha scritta?
l'ho trovata: l'autrice è la brasiliana Martha Medeiros.
per info: http://garda2o.wordpress.com/2007/08/26/lentamente-e-di-martha-medeiros/
Ardiente paciencia è il titolo originale de Il postino di Neruda, scritto da Skármeta e riproposto per il grande schermo nell'interpretazione di Troisi.
la frase "ardente pazienza" viene da una poesia di Rimbaud, "Addio":
E all'alba, armati di un'ardente pazienza, noi entreremo nelle splendide città.
Neruda la citò nel discorso che tenne quando gli fu assegnato il Nobel. Forse per questo la poesia della Medeiros è stata attribuita a lui.
Ma inventarsi la frase "Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru"
perchè?
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