Io non so se sia stato il caldo, o questa cosa particolare che avevo fatto, ma dopo esser stata al Campo della Celestia ho fatto un lungo giro a piedi dalle Fondamente Nuove verso San Marco e poi fino alle Zattere, e ho cominciato a notare tanti piccoli particolari surreali, lontani dalla Venezia più convenzionale e "da cartolina": un
contrabbasso di gesso bianco in una carriola nera, una vetrina con maschere prese di peso da Eyes Wide Shut, una
madonna che sembrava imprigionata dietro l'inferriata. La più simpatica è stata una legatoria chiusa per "luna di miele" con affisso un recapito telefonico in caso di
"ornamental emergency": anche agli sposi ho lasciato un biglietto con gli auguri infilato sotto la porta.
Poi ho bottinato alla libreria Toletta dove c'erano tanti libri scontati, e mi sono diretta verso la stazione dei treni.
Quando sono arrivata a Codroipo non mi sono affatto stupita nel vedere che la scritta sull'edificio della stazione era stata ridipinta in "Rido Poc(o)" - sembrava fatto apposta per una giornata così!
4 commenti:
A vignêsie a 'nd é simpri alc da viodi ancje dopo vêle visitade mil vôltis. Pecjât che al coste cussí cjâr, al mi varès plasût lâ a stâ amancul cinc sîs agns.
Bielis notis, dutcâs.
:) grassie
La surrealità delle situazioni è data dal loro contesto, o meglio, dal loro essere fuori contesto, per questo vengono notate. Certo è che a Venezia tutto questo è amplificato dalla magia che solo in questa città è possibile sentire.
Anche a Codroipo ci sono dei piccoli esempi di surrealità, io per esempio, adoro i graffiti che si trovano sui muri della cabina della vecchia pesa, di fronte alla COOP, quelli sono persino mistici. Oppure la "vetrina" di un vecchio laboratorio di riparazioni di elettrodomestici in via Latisana. Se ci passi, prova a volgere lo sguardo.
Complimenti veri per i tuoi post, sono stati una piacevolissima scoperta.
grazie! se ci passo in bicicletta guarderò senz'altro!
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