venerdì 6 aprile 2007

il gioco della bottiglia

questo post avrei potuto tenerlo da parte per una delle famose liste-tormentone ma visto che latito dal blog nessuno mi invita a partecipare alle liste-tormentone. oppure i miei vicini di blog non partecipano, non saprei.

io ho giocato una volta sola al gioco della bottiglia, era il compleanno di un mio coetaneo e c'era il festino a casa sua.
dopo un paio di giri a vuoto (persone dello stesso sesso) la bottiglia puntò me e uno dei ragazzi più fighi del paese. e io non ero, e non sono mai stata, una delle ragazze più fighe del paese. per di più ero (ero?) timida e impacciata a livelli quasi patologici.
avrei voluto vaporizzarmi all'istante, ma non successe.
andò a finire che lui si avvicinò a me ma non mi volle baciare, e nell'imbarazzo gli scappò da ridere. io tentai per la seconda volta di vaporizzarmi, ma non riuscendoci andai a casa.
e da quel giorno ho sempre evitato le feste in cui ci poteva essere il gioco della bottiglia.

postilla ad uso privato: volevo far presente ad una persona che conosco che di recente mi sono sentita di nuovo come quella sera, e non è una sensazione che tenessi particolarmente a ritrovare.

colonna sonora: Jack Johnson - "Wrong Turn"

2 commenti:

Giorgio Jannis ha detto...

Ogni situazione, come evento liminale che distingue un prima e un dopo, è una porta. Te lo dice un gangherologo (ganghero=cardine).
Le porte talvolte le tiri verso di te, talvolte devi spingerle tu. L'importante è oltrepassare la soglia.

astrid ha detto...

io a volte scappo invece...