mercoledì 22 agosto 2012

Proverbiale - i racconti di catalogo nuvole (3)

La cavia Livia era appena scappata dal laboratorio, dove tutta la sua famiglia (se calcoliamo anche il secondo e terzo grado di parentela, millecinquencento esemplari) stava morendo per non far lacrimare i bambini quando useranno lo shampoo, che s'imbatte in una stranissima comitiva.
Tutti stavano correndo e tutti si trattenevano dal ridere: Gina la gallina rossa, Sandro il topo di campagna che gli stava sulla schiena (a Gina la gallina), e davanti Ettore il criceto impavido, impavido perché stitico e Scottie, lo scoiattolo che usava le ghiande come palle da basket. 
Ma dove stavano andando? E perché ridevano tutti? 
Livia, anche per non rimanere più sol.a, si mise a correre pure lei e quando furono vicini, si presentò e chiese spiegazioni.
 "Ma come? - mmpf! - pelosina mia, non vedi? gli esperimenti in laboratorio t'han reso - uhmrrr! - cieca? disse Ettore che, proprio perché stitico, continuava a spingere per liberarsi l'intestino.   
"Già, bella morbidona. Non vedi là davanti? quelle ombre che si muovono, più o meno alla distanza di un tiro da tre punti!" aggiunse Scottie, e mentre lo diceva s'alzava sulla coda e con le zampette mimava un tiro a canestro. 
"Ehi, cittadini! Non offendete! La qui presente signorina, come me, c'ha più fiuto che vista. Normale che non sappia cosa stiamo facendo. Venga qui sopra e le sarà tutto più chiaro." disse il topo Sandro accennando un mezzo inchino da sopra il collo della gallina.
"No grazie, soffro di vertigini... Oh, insomma! Mi dite dove stiamo andando? e cosa c'è da ridere?" disse un po' risentita la cavia Livia.
"Ssst picciridda mia! U vicinu è sirpenti: s'un ti viri ti senti." chiocciò la gallina a mezza voce.
"Cosa? Cose g'ha deto?" chiese allora a bassa voce Livia.
"Il vicino è come il serpente: se anche non riesce a vederti, ti sente. È un detto popolare, mia giovine donzelletta. Significa che non dobbiamo far troppo rumore altrimenti ci sentono."
"Ma chi ghe sente?"
Il gruppo rallentò, si poteva sentire un leggero scrosciare d'acqua, poco distante.
"- mmmfr- Loro!" disse Ettore spostando un piscialetto e facendo cenno a Livia di venire a vedere.
Livia, ormai più curiosa di una scimmia, anche se le scimmie in laboratorio non gli eran sembrate poi così curiose, dopo aver scoperto il taschino con le sigarette del tecnico-carnefice, si avvicinò al criceto e s'alzo sulle zampe posteriori.
Vicino al ruscello, tra i sassi piatti e l'acqua trasparente, c'era una biscia vicinissima a una rana bue, che le dava le spalle. Livia stava per dare l'allarme quando la zampa di Ettore le bloccò il muso e soffiò nell'orecchio: "Ferma! - umgrr - sta a guardare..."
La biscia era vicinissima. Come un lampo balzò sulla preda. Aprì la bocca e atterrò sulla schiena della rana. Che non si mosse nemmeno. La biscia cercava con tutte le forze di aprire ancora di più le fauci per inghiottire la rana, ma non ci riusciva. Provava e riprovava. Si spostava e ripartiva. Ma sembrava tutto inutile. Intanto l'allegra brigata cercava di non sbellicarsi dal ridere.
Dopo un po' la rana bue, con l'occhio di chi è stanco di 'ste cose, gracida un bel: "E lassame in pace, o quant'èvvero che me chiamo Fabbio, te magno io come spuntino de mezzoggiorno!" 
La biscia, Patrizia, se avesse avuto le orecchie le avrebbe ripiegate come i cani bastonati.
La comitiva di spioni esplose in un rombo di risate sguaiate. Anche Livia non riuscì a trattenersi, e rise fino alle lacrime. Non la smettevano più.
Poi Gina gallina zittì tutti e disse: "Amunì picciotti! Direi che avete capito la lezione: L'occhi capano chiù assai dà panza. Quindi state sempre attenti a ciò che desiderate."
Il topo Sandro, cercando il fiato tra una risata e l'altra, le rispose:"Sì, però in questo caso non è vero che l'assicutaturi avi du peri, l'assicutatu n'avi quattru.*"
E tutti insieme scoppiarono in una nuova risata prima di correre via, di nuovo in mezzo al bosco.

* l'inseguitore ha due piedi, l'inseguito quattro. ovvero la paura fa andare più veloci.


Qui m'è sembrato di vederli tutti di corsa: Ettore, Fabio, Patrizia, Gina, Lindo, Scottie e Livia.


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