domenica 26 settembre 2004

gli anni ottanta / 1

se ne fa un gran parlare grazie all'iniziativa di mu e trenta: bravi, cacchio! io però leggendo il loro blog mi sono depressissima. e vi spiego il perchè.
secondo me, gli anni ottanta vissuti in una grande metropoli, chessò, diciamo roma o milano, e vissuti in un paesino di provincia sono due pianeti diversi.
pensiamo ad esempio ad un eventuale paninaro della provincia friulana: dove poteva paninare se il fast food più vicino era a udine o pordenone?
in provincia le distinzioni erano meno marcate, e si riducevano sostanzialmente a due categorie: fighetti (=dotati di vestiti firmati) e sfigati. inutile dire che appartenevo alla seconda categoria: calzebraghe e gonne pantalone. avete voglia a rievocare con orrore i jeans ascellari col risvolto alla caviglia: io ci avevo la gonna pantalone! brr...
una mia amica dice sempre che non ho avuto un'infanzia normale perchè non guardavo i cartoni animati. è vero, ma non per snobismo: l'antenna di casa nostra non funzionava bene e "prendeva" solo i canali rai, quelli fininvest erano cosparsi di una lieve nevicata oltremodo fastidiosa. così ho visto solo remi e l'ape maia e mi sono persa i cartoni più trendy come Kiss-me-Licia o Lamù o Georgie-che-corre-felice-sul-prato. assolutamente nessun cartone con i robot: mio padre me li aveva proibiti perchè erano violenti.
ah sì, oltre a remi ho visto anche lady oscar e candy candy, ma non ho mai capito come finiva, candy candy. spero che qualcuno me lo riveli, finalmente.
non vedendo i programmi fininvest mi sono persa anche: bim bum bam, drive in, i film di fantozzi... insomma, non potrei partecipare a questo revival perchè mi mancano alcuni importanti riferimenti culturali =(

pubblica utilità

dò finalmente un senso a questo mio sconclusionato scribacchiare segnalandovi una notizia che, beh, non vi cambierà la vita ma potrebbe farvi risparmiare qualche euro.

l'acchiappacolore della grey non funziona!


ne sa qualcosa una mia maglietta seminuova =(

domenica 19 settembre 2004

scoperte alle isole Svalbard

"Trovati nell'arcipelago delle Svalbard (Norvegia) mitili, cozze e molluschi, un segno molto chiaro del surriscaldamento del clima sulla Terra" (continua...).

Leggendo l'articolo mi è venuto un dubbio però: non è che invece sono passati su questo blog e hanno visto la mia foto? Mi par di sentirli: "what a cozza!"

sabato 18 settembre 2004

au pair in wien

quand'ero a vienna come ragazza alla pari il M A K (museo d'arte applicata) era il mio museo preferito: ci sono le sedie thonet e il divano a forma di bocca, i gioielli e gli oggetti Jugendstil delle Wiener Werkstaette e l'architettura contemporanea.
non so perchè mi è venuto in mente proprio oggi: forse perchè ieri nella cassetta della posta c'era una cartolina con disegnata una fetta di torta sacher?

[thanks laura =))!]

domenica 5 settembre 2004

le parole e l'orrore

oggi, dopo qualche giorno in cui avevo lasciato un po' da parte il blog, ho ripreso a leggere e a postare e, con mia grande sorpresa, solo un paio dei blog che leggo avevano nominato i fatti accaduti a beslan. di colpo, tutto il resto mi è sembrato molto frivolo, tanto da farmi venir voglia per qualche momento di non scrivere più niente. non mi aspettavo che tutti vestissero il lutto, ma che un orrore così grande potesse passare sotto silenzio non lo pensavo proprio.

e non venite a dirmi che è troppo grande quell'orrore, che non avete trovato le parole, o peggio che anche parlarne non fa risuscitare i morti. sarebbe forse bastato nominarlo quell'orrore, esprimere la condanna, lo sdegno, la pietà, qualcosa. non si può rimanere lì impalati, anche se in realtà lo so anch'io che non serve a nulla di pratico: non a risuscitare i morti, non a guarire le ferite, fisiche e dell'anima, che hanno subìto i vivi.

ma io non voglio servire, per favore non costringete sempre ogni cosa nella logica dell'utile/inutile, guardate un po' più in là.

io non ci sto, è più forte di me, non riesco a fare a meno di cercare di capire. non fraintendetemi, non mi interessa sapere dove sta, sulla lavagna, la riga che divide i nomi dei buoni e dei cattivi. c'è una sola lavagna, una sola fila di nomi, tutti (governo russo, terroristi) con le mani sporche di sangue di innocenti.

di candele accese ne ho viste fin troppe, al telegiornale. sinceramente, non so cosa farmene. la mia candela voglio accenderla con le parole, con le informazioni.

"In una Russia democraticamente inesistente il potere di Putin si basa sul segreto irresponsabile. Di quel che fa non risponde a nessuno. I morti del teatro Dubrovka, i morti del sommergibile atomico nello stretto di Bering, i morti dei Tupolev fatti esplodere da due kamikaze cecene che avevano occultato l'esplosivo nelle vagine. Crimini orrendi dei terroristi. [...] Oggi Putin ha interesse ad accreditare la tesi che nella scuola di Beslan c'erano anche terroristi di Al Qaeda. Prove non ci sono, ma Bush gli crede sulla parola e rilancia. Se è Al Qaeda a perpetrare la strage dei bambini non si tratta più di Cecenia. La questione cecena viene cancellata dall'agenda."
(articolo di Eugenio Scalfari, il link è più sotto)

"... bisognerebbe ricordare ai russi le loro gravissime responsabilità, la loro politica della terra bruciata, le atrocità che hanno compiuto per anni contro il popolo ceceno sino a costringerlo a riconoscersi nel terrorismo fondamentalista di Shamil Basayev. Il terrorismo islamico ci coinvolge tutti, certo, ma non tutti ne abbiamo attizzato il furore, la follia, come ha fatto Putin."
(anche l'articolo di Sandro Viola è linkato sotto)

in realtà nei blog qualcuno che ne ha scritto, e bene, l'ho trovato. è babsi. ma sapevo già che lei non sarebbe stata zitta. non condivido tutto quello che scrive, ma non ho tutti gli elementi per giudicare le sue parole, che sgorgano da una esperienza e da un impegno molto più diretti e profondi di questo mio povero blog.

allora, se qualcuno di voi vuole almeno provare a capirne di più, io ho trovato in rete questo materiale.
alcuni articoli pubblicati da Repubblica negli ultimi giorni che mi sono sembrati particolarmente efficaci:
"Le tristi verità sulla guerra dell'orrore", di Eugenio Scalfari, da La Repubblica di oggi 5 settembre 2004
l'intervista a Oleg Kalugin, ex generale russo che ora vive negli Stati Uniti, sempre su La Repubblica di oggi 5 settembre 2004
"La Russia di Putin un paese vulnerabile" di Sandro Viola, da La Repubblica del 2 settembre 2004

e alcune pagine web:
Amnesty International sulla situazione dei diritti umani nella Federazione Russa
Cecenia SOS blog dedicato alla Cecenia con numerosi link
Warnews, il sito di informazione indipendente sulle zone di guerra nel mondo, parla della situazione in Cecenia
Peacelink anche loro hanno una pagina ricca di link e un dossier sul viaggio in Cecenia compiuto da Carlo Gubitosa nel 2000.

(mi scuso per l'incompletezza di questo elenco, so che non è molto corretto citare articoli da una sola fonte, ma se volete segnalarmi altre fonti siete i benvenuti. e come dice mirumir: "dovessi mai finire ostaggio, spero almeno che non succeda in russia")

matteo 2, 17-18



Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:

Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.