lunedì 28 maggio 2007

barrare tutte le caselle

non riesco più a rintracciare la fonte di questa poesia che avevo salvato tempo fa sul pc.
parla di quando ci si trova a dover fare delle scelte - l'idea è che si possano scegliere entrambe le alternative, esplorando tutte le potenzialità della vita.
When you are faced with two alternatives
Choose both. And should they put you to the test,
Tick every box. Nothing is ever single.
A seed's a tree's a ship's a constellation.
Nail your true colours to this branching mast.


ho provato a cercare l'autore con google ma non riesco a risalire al sito da cui l'ho copiata - forse qualcun altro la conosce?

(mi è ritornata in mente oggi perché c'è un mio amico che sembra averne bisogno - sarebbe come dire di andare al cinema e vedere tutti i film che ci sono).

domenica 27 maggio 2007

zodiac

zodiac

originally uploaded by astridula.
robert downey jr recita da dio, peccato che a un certo punto sparisca dal film.
jake gyllenhaal e mark ruffalo sono un giornalista e un poliziotto, così ossessionati dalla caccia al killer da lasciarsi completamente travolgere e rinunciare alla famiglia e a tutto il resto pur di scoprire chi sia il misterioso assassino. e la loro ossessione continua anche dopo anni, quando il killer dello zodiaco non fa più notizia e le indagini sono a un punto morto.

mi incuriosiva molto il cocktail blu che i due giornalisti bevono in una scena del film. si chiama aqua velva, come un dopobarba, ed è a base di vodka, gin e curaçao (la ricetta nei dettagli è qui).

domenica 20 maggio 2007

impressioni danesi III

ho molto apprezzato la cucina danese, soprattutto i dolci: le favolose paste, fatte con una sfoglia simile a quella dei croissant, ma più burrosa, e con ripieno di cioccolato o mandorle e marmellata. e poi un meraviglioso dolce di pasta frolla, cioccolato, fragole e crema.
il pane dei paesi a nord delle alpi, poi, è sempre stato una passione per me: nero di segale o misto o integrale, con il sesamo, con il papavero, con i semi di zucca o di girasole.
quindi mi è bastato anche anche solo mangiare un panino per essere felice: con il pane nero di segale e il ripieno di pollo e pancetta croccante, o di aringa o salmone.
la mia amica d. ci ha fatto assaggiare l'øllebrød, una pietanza a base di pane nero, birra e acqua che si mangia a colazione col latte. una volta nelle famiglie povere era un modo di riciclare gli avanzi, adesso si trova in vendita già preconfezionato, basta aggiungere solo l'acqua.
un'altra cosa che fa capire le abitudini alimentari dei danesi è il banco dei latticini, dove se non si sa il danese è davvero difficile orientarsi tra i vari tipi di latte, panna, latticello con maggiore o minore contenuto di grassi, yogurt e milk shake.
d. fa un tirocinio come infermiera, e grazie alla sollecitudine delle colleghe danesi e gli spuntini nelle numerose pause previste dall'orario di lavoro, in 2 mesi è ingrassata di 5 chili.

impressioni danesi II

copenhagen, almeno per come l'ho vista io, non è una città che ti stupisce con effetti speciali, ma che ti ammalia a poco a poco col suo fascino sottile, che deriva in egual misura dai suoi edifici storici e dal suo essere città di mare.
ritengo la sirenetta uno dei monumenti più sopravvalutati al mondo, e infatti i danesi non la vedono come un simbolo della città. invece sono rimasta incantata dal quartiere di nyhavn, il porto vecchio di copenhagen, con le case colorate e le barche ormeggiate nel canale.
ad amalienborg abita la regina margherita, a cui i patriottici danesi tengono moltissimo. è salita al trono grazie a una modifica della costituzione, che in origine prevedeva la successione al trono solo per i maschi. poichè il padre federico IX aveva avuto solo figlie femmine, nel 1953 la modifica della legge di successione venne approvata dal parlamento e da un referendum.
la regina ha due figli maschi e quattro nipoti, tre maschi e una femminuccia nata il 21 aprile di quest'anno, perciò probabilmente non ci saranno regine in danimarca per almeno altre due generazioni.
un'ala del palazzo di amalienborg è aperta al pubblico, e si possono visitare gli appartamenti di alcuni sovrani danesi del passato, oltre ad una sala in cui sono esposti gli abiti della regina.
a me hanno ricordato lo stile delle regina elisabetta d'inghilterra: colori sul fucsia, lilla, turchese, scarpe e cappellini in tinta, solo qualche abito da sera si salvava dallo stile "regina nonna". mi sono sempre chiesta chi siano gli stilisti che servono le case reali d'europa.

impressioni danesi I

guardi giù dall'aereo e già ti accorgi che qualche cosa è cambiato: il paesaggio danese alterna terra e mare, compaiono i riquadri giallo vivo dei campi di colza fioriti e le turbine eoliche (la danimarca ricava il 20% dell'energia dal vento).
avvicinandoti a Copenhagen scorgi dall'alto il lunghissimo ponte sull'Öresund, che collega la capitale danese alla città svedese di Malmö, e che sembra iniziare direttamente nel mare.
in realtà il primo tratto del collegamento è un tunnel sotterraneo che sbuca su un'isola artificiale (costruita apposta) ma guardando dall'aereo sembra che il ponte inizi nel nulla.
atterri all'aeroporto e prendi il treno per andare alla stazione centrale, dove prenderai il treno per Næstved, la cittadina dove risiede la tua amica. ti guardi intorno perplesso, cercando di far quadrare gli orari trovati su internet con le scritte che compaiono sul tabellone elettronico. senza che tu chieda nulla ti si avvicina un'addetta delle ferrovie che ti domanda in inglese cosa stai cercando. ed è qui che impari la prima cosa sui danesi: i danesi sono gentili.

domenica 6 maggio 2007

una valigia mi basta

sono in partenza per copenhagen - nel frattempo potete dare un'occhiata a copenhagen daily photo, un bel fotoblog su (indovinate?) la capitale danese.

update: altri link disponibili nel box di del.icio.us qui a destra (sono probabilmente molto più di quel che io potrò mai vedere in 4 giorni, forse è meglio se sto 4 giorni collegata ad internet...)

in punta di dita

A Trieste in una bancarella ho trovato queste simpatiche marionette da dita. In attesa di trovar loro un teatro per esibirsi, ho inscenato una storiella: